Sintesi sulla scrittura artificiale

Si incomincia a parlare di scrittura artificiale quando, a Magonzaintorno al 1450, Johannes Gutenberg stampò la Bibbia a 42 linee: nasceva così la stampa a caratteri mobili. Questo tema  è stato qui studiato analizzandone le  parole ( anche in più lingue), fornendo delle mappe concettuali e dando soprattutto una visione più ampia possibile delle varie sfaccettature.

Le innovazioni apportate da Gutenberg sono molto tecnologiche: l'amanuense, che fino a quel momento la faceva da padrone per quanto riguarda la riproduzione dei libri, viene sostituito da dei macchinari: vengono utilizzati punzoni d'acciaio, matrici in metallo, nuovi tipi d'inchiostro, delle macchine per la colata e delle presse per l'impressione dei caratteri. Si ha così l'introduzione di nuovi elementi, nuove forme e nuovi materiali: la rivoluzione è iniziata. 
Già cent'anni dopo l'invenzione di Gutenberg, si vogliono ottenere delle forme di scrittura artificiale "tattili" allo scopo di dare risultati simili a quelli della stampa: si incominciano perciò a pensare gli archetipi delle moderne macchine da scrivere che però vedranno il loro primo brevetto solo nel 1714 con Henry Mill e la loro prima effettiva produzione solo nel 1855 con il cembalo scrivano di Giuseppe Ravizza. Nel campo delle macchine da scrivere risulta fondamentale il contributo dell'Olivetti sia dal punto di vista della produzione che dal punto di vista dello sviluppo. Attraverso l'Olivetti è possibile trovare anche una delle comparse della scrittura artificiale nel cinema con la vita di Adriano Olivetti. Ma la scrittura artificiale è comparsa anche nella letteratura narrativa, nella musicanei fumetti, in altre rappresentazioni per bambini e in alcuni programmi sportivi televisivi

L'invenzione della stampa è stata molto importante perché ha permesso il possesso di libri praticamente a tutti. La lettura di libri ormai è cosa comune, anche se negli ultimi anni si tende a legger di meno, come testimoniano alcuni grafici e statistiche trattate. 
Ma la scrittura artificiale non è solo stampa a caratteri mobili: esistono altri tipi di scrittura artificiale, come l'IPA, il linguaggio fonetico internazionale con le sue specifiche tecniche, o come l'iconografia che ormai è dappertutto intorno a noi, e le emoticon, dietro alle quali ci sono dei comitati e delle "industrie" per la loro produzione.

Nell'ambito dell'esperienza personale, sono stati analizzati inoltre i numeri, gli articoli di giornale, i rischi e le narrazioni che orbitano attorno al tema della scrittura artificiale, ponendo l'accento anche su una delle sue metafore, il Codex Seraphinianus, un'enciclopedia che "descrive" animali, personaggi e cose di fantasia. 
Il lavoro si è concluso con un abbecedario illustrato che ha lo scopo di abbracciare il tema sotto tutti i punti di vista.

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