Post

Sintesi sulla scrittura artificiale

Si incomincia a parlare di scrittura artificiale quando, a   Magonza ,  intorno  al 1450 , Johannes Gutenberg   stampò la Bibbia a 42 linee: nasceva così la stampa a caratteri mobili. Questo tema  è stato qui studiato analizzandone le    parole   ( anche in più lingue ), fornendo delle mappe concettual i  e dando soprattutto una visione più ampia possibile delle varie sfaccettature. Le innovazioni apportate da Gutenberg sono molto tecnologiche: l' amanuense , che fino a quel momento la faceva da padrone per quanto riguarda la riproduzione dei libri, viene sostituito da dei macchinari: vengono utilizzati punzoni d'acciaio, matrici in metallo, nuovi tipi d'inchiostro, delle macchine per la colata e delle presse per l'impressione dei caratteri. Si ha così l'introduzione di nuovi elementi , nuove forme e nuovi materiali : la rivoluzione è iniziata.  Già cent'anni dopo l'invenzione di Gutenberg, si vogliono ottenere delle forme di scrittura artificiale &q

Un abbecedario illustrato della scrittura artificiale

Immagine
A come AFI (Alfabeto Fonetico Internazionale) B come Bibbia                                                      C come Codex Seraphinianus D come duplicazione E come emoticon F come fotocopia G come Gutenberg H come Hachette I come inchiostro L come libro M come matrice   N come newspaper O come Olivetti P come punzone Q come quarantadue (linee) R come rivista S come stampante T come tipografia U come Università                                                       V come "Vanity Fair" Z come Zingarelli

La stampa a caratteri mobili e... Sky Sport

Immagine
Frame della sigla di  L'uomo della domenica Ogni domenica su Sky Sport 1 va in onda la trasmissione "L'uomo della domenica" e in ogni puntata il giornalista Giorgio Porrà racconta la storia di uno sportivo diverso. La sigla del programma mostra le operazioni attuate da una tipografia durante la stampa a caratteri mobili della frase "UOMO DELLA DOMENICA". Sigla "L'uomo della domenica"

Le metafore della scrittura artificiale

Immagine
Una metafora della scrittura è il Codex Seraphinianus , un'enciclopedia  composta da Luigi Serafini, dove ci sono raffigurati animali, uomini, minerali, piante ed oggetti distorti appartenenti ad un mondo fantastico, nato dalla mente dell'autore. Le immagini sono accompagnate da didascalie scritte in una lingua inventata che può essere interpretata come quasi un'antimetafora di scrittura data la sua composizione con dei caratteri fantastici. Sebbene lo stesso autore abbia continuamente affermato che ogni parola è priva di significato ed i ghirigori di ogni lettera non hanno nessuna corrispondenza reale, sono molteplici i tentativi di trovare una traduzione a queste scritture. Nel Codex Seraphinianus possiamo trovare capitoli dedicati alla botanica, alla zoologia, alla moda ed anche alla tecnologia. Ne sono un esempio coppie che si amano e si trasformano in coccodrilli che magari vogliono intendere come l'uomo si lasci andare ai suoi istinti animali più puri oppure

I brevetti della macchina per scrivere

Immagine
Come riportato in uno dei post del blog, sono "molti" coloro che inventarono la macchina da scrivere. Il primo brevetto lo ottenne l'ingegnere inglese Henry Mill nel 1714 per aver inventato una macchina con i tasti in rilievo. Non esistono documenti sulla produzione della macchina per questo è molto probabile che la macchina non sia mai stata costruita sebbene il brevetto registrato gli avesse dato 14 anni di "esclusiva" per la sua idea. Il brevetto di Henry Mill per l'invenzione della sua "macchina da scrivere" link: https://todayinsci.com/M/Mill_Henry/MillHenryPatents.htm La prima macchina di successo commerciale fu la  la  macchina da scrivere Sholes and Glidden  (conosciuta anche come  Remington No. 1 ) e fu commercializzata a partire dal 1874. Il nome Sholes e Glidden è preso rispettivamente dall'inventore e dal meccanico della macchina da scrivere. Brevetto della macchina da scrivere Sholes and Glidden L'ultima

Chi ha inventato la macchina da scrivere?

Immagine
Già 100 anni circa dopo l'invenzione della stampa a caratteri mobili,  il tipografo italiano Francesco Rampazzetto  esegue una serie di esperimenti per ottenere una forma di scrittura simile alla stampa e inventa così un sistema di “scrittura tattile”. Tuttavia "solo" nel 1714  si incomincia a parlare di macchina da scrivere: l'ingegnere inglese Henry Mill ottiene il brevetto  per aver inventato  una macchina con i tasti in rilievo che permette l’impressione dei caratteri disposti in ordine alfabetico. Non essendoci però documentazione, è molto probabile che egli non costruì mai la macchina da scrivere. Il cembalo scrivano di Giuseppe Ravizza Alcune fonti attribuiscono il merito di aver costruito il primo prototipo di macchina da scrivere ad Agostino Fantoni nel 1802, anche se comunemente si attribuisce il merito dell'invenzione della prima macchina da scrivere al novarese  Giuseppe Ravizza  per aver brevetatto nel 1855 il  cembalo scrivano  (macchina p

Gli utilizzatori della scrittura artificiale

Immagine
Uno dei principali obiettivi e, successivamente,  fondamentali risultati della diffusione della stampa (e quindi della scrittura artificiale) è stata l' alfabetizzazione della gran parte della popolazione: al giorno d'oggi tutti, dai più piccoli ai più anziani , sono gli utilizzatori della scrittura artificiale. Un uomo mentre scrive al pc Una donna impegnata nella lettura di un libro Un piccolo utilizzatore della scrittura artificiale Allargando il punto di vista e  includendo anche altri tipi di scritture, quali le icone (esempio sui telecomandi) o le emoji, possiamo includere anche i bambini che non hanno ancora ricevuto un'educazione scolastica. Da un'immagine, un elemento grafico, costoro riescono comunque ad usare tecnologie molto avanzate in maniera "molto intuitiva". C'è chi la usa per gioco, chi per lavoro e chi per svago ma tutti siamo gli utilizzatori della scrittura artificiale.