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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

Sintesi sulla scrittura artificiale

Si incomincia a parlare di scrittura artificiale quando, a   Magonza ,  intorno  al 1450 , Johannes Gutenberg   stampò la Bibbia a 42 linee: nasceva così la stampa a caratteri mobili. Questo tema  è stato qui studiato analizzandone le    parole   ( anche in più lingue ), fornendo delle mappe concettual i  e dando soprattutto una visione più ampia possibile delle varie sfaccettature. Le innovazioni apportate da Gutenberg sono molto tecnologiche: l' amanuense , che fino a quel momento la faceva da padrone per quanto riguarda la riproduzione dei libri, viene sostituito da dei macchinari: vengono utilizzati punzoni d'acciaio, matrici in metallo, nuovi tipi d'inchiostro, delle macchine per la colata e delle presse per l'impressione dei caratteri. Si ha così l'introduzione di nuovi elementi , nuove forme e nuovi materiali : la rivoluzione è iniziata.  Già cent'anni dopo l'invenzione di Gutenberg, si vogliono ottenere delle forme di scrittura artificiale &q

Un abbecedario illustrato della scrittura artificiale

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A come AFI (Alfabeto Fonetico Internazionale) B come Bibbia                                                      C come Codex Seraphinianus D come duplicazione E come emoticon F come fotocopia G come Gutenberg H come Hachette I come inchiostro L come libro M come matrice   N come newspaper O come Olivetti P come punzone Q come quarantadue (linee) R come rivista S come stampante T come tipografia U come Università                                                       V come "Vanity Fair" Z come Zingarelli

La stampa a caratteri mobili e... Sky Sport

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Frame della sigla di  L'uomo della domenica Ogni domenica su Sky Sport 1 va in onda la trasmissione "L'uomo della domenica" e in ogni puntata il giornalista Giorgio Porrà racconta la storia di uno sportivo diverso. La sigla del programma mostra le operazioni attuate da una tipografia durante la stampa a caratteri mobili della frase "UOMO DELLA DOMENICA". Sigla "L'uomo della domenica"

Le metafore della scrittura artificiale

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Una metafora della scrittura è il Codex Seraphinianus , un'enciclopedia  composta da Luigi Serafini, dove ci sono raffigurati animali, uomini, minerali, piante ed oggetti distorti appartenenti ad un mondo fantastico, nato dalla mente dell'autore. Le immagini sono accompagnate da didascalie scritte in una lingua inventata che può essere interpretata come quasi un'antimetafora di scrittura data la sua composizione con dei caratteri fantastici. Sebbene lo stesso autore abbia continuamente affermato che ogni parola è priva di significato ed i ghirigori di ogni lettera non hanno nessuna corrispondenza reale, sono molteplici i tentativi di trovare una traduzione a queste scritture. Nel Codex Seraphinianus possiamo trovare capitoli dedicati alla botanica, alla zoologia, alla moda ed anche alla tecnologia. Ne sono un esempio coppie che si amano e si trasformano in coccodrilli che magari vogliono intendere come l'uomo si lasci andare ai suoi istinti animali più puri oppure

I brevetti della macchina per scrivere

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Come riportato in uno dei post del blog, sono "molti" coloro che inventarono la macchina da scrivere. Il primo brevetto lo ottenne l'ingegnere inglese Henry Mill nel 1714 per aver inventato una macchina con i tasti in rilievo. Non esistono documenti sulla produzione della macchina per questo è molto probabile che la macchina non sia mai stata costruita sebbene il brevetto registrato gli avesse dato 14 anni di "esclusiva" per la sua idea. Il brevetto di Henry Mill per l'invenzione della sua "macchina da scrivere" link: https://todayinsci.com/M/Mill_Henry/MillHenryPatents.htm La prima macchina di successo commerciale fu la  la  macchina da scrivere Sholes and Glidden  (conosciuta anche come  Remington No. 1 ) e fu commercializzata a partire dal 1874. Il nome Sholes e Glidden è preso rispettivamente dall'inventore e dal meccanico della macchina da scrivere. Brevetto della macchina da scrivere Sholes and Glidden L'ultima

Chi ha inventato la macchina da scrivere?

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Già 100 anni circa dopo l'invenzione della stampa a caratteri mobili,  il tipografo italiano Francesco Rampazzetto  esegue una serie di esperimenti per ottenere una forma di scrittura simile alla stampa e inventa così un sistema di “scrittura tattile”. Tuttavia "solo" nel 1714  si incomincia a parlare di macchina da scrivere: l'ingegnere inglese Henry Mill ottiene il brevetto  per aver inventato  una macchina con i tasti in rilievo che permette l’impressione dei caratteri disposti in ordine alfabetico. Non essendoci però documentazione, è molto probabile che egli non costruì mai la macchina da scrivere. Il cembalo scrivano di Giuseppe Ravizza Alcune fonti attribuiscono il merito di aver costruito il primo prototipo di macchina da scrivere ad Agostino Fantoni nel 1802, anche se comunemente si attribuisce il merito dell'invenzione della prima macchina da scrivere al novarese  Giuseppe Ravizza  per aver brevetatto nel 1855 il  cembalo scrivano  (macchina p

Gli utilizzatori della scrittura artificiale

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Uno dei principali obiettivi e, successivamente,  fondamentali risultati della diffusione della stampa (e quindi della scrittura artificiale) è stata l' alfabetizzazione della gran parte della popolazione: al giorno d'oggi tutti, dai più piccoli ai più anziani , sono gli utilizzatori della scrittura artificiale. Un uomo mentre scrive al pc Una donna impegnata nella lettura di un libro Un piccolo utilizzatore della scrittura artificiale Allargando il punto di vista e  includendo anche altri tipi di scritture, quali le icone (esempio sui telecomandi) o le emoji, possiamo includere anche i bambini che non hanno ancora ricevuto un'educazione scolastica. Da un'immagine, un elemento grafico, costoro riescono comunque ad usare tecnologie molto avanzate in maniera "molto intuitiva". C'è chi la usa per gioco, chi per lavoro e chi per svago ma tutti siamo gli utilizzatori della scrittura artificiale.

Chi ha inventato le emoticon?

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Sulla paternità delle emoticon ci sono diverse storie. C'è chi attribuisce a Scott Fahlan il merito dell'invenzione di tale scrittura: si dice infatti che abbia usato le emoticon nel 1982, quando era studente, <<per connotare uno scherzo>>. Altri sostengono che Fahlan abbia copiato gli smiley da Harvey Ball, un grafico americano che si sostiene li utilizzò già 20 anni prima di lui. Un'altra corrente di pensiero sostiene che il primo ad usare le emoticon fu addirittura Abramo Lincoln : infatti la faccina con l'occhiolino comparì in un suo discorso del 1862... o fu solo un errore di battitura? Estratto del discorso di Abramo Lincoln https://www.focusjunior.it/scienza/natura/illusioni-ottiche/emoticon-chi-le-ha-inventate-tutta-la-storia

Le storie e i protagonisti della stampa a caratteri mobili

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La paternità dell'invenzione della stampa a caratteri mobili è stata rivendicata da più stampatori italiani, tedeschi ed olandesi. Tuttavia molte fonti attribuiscono tale paternità a Johannes Gutenberg : questi attorno alla metà del 1450 fondò una societas insieme a Johann Fust , un banchiere che fornì un importante sostegno economico, e Peter  Schöffer , un calligrafo ed incisore che lavorava al sevizio di  Gutenberg. La stampa della Bibbia impiegò circa 3 anni, e dato che i guadagni tardavano ad arrivare, Fust forzò per il ripagamento del prestito arrivando a citare Gutenberg a giudizio. La causa fu vinta da Fust e Gutenberg, per ripagare la cifra, fu costretto a vendere parte dell'attrezzatura per la stampa. Così Fust e  Schöffer, divenuti nel frattempo parenti, fondarono una loro officina tipografica che si dimostrò redditizia. Al contrario  Gutenberg non ricevette mai e ricompense economiche adeguate all'importanza della sua invenzione. Johannes Gutenberg

I luoghi della scrittura artificiale

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Palazzo Zum Römischen Kaiser, sede originaria del Museo Gutenberg a Magonza Intorno al 1450, Johannes Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili a Magonza , che fu anche la sua città natale. Proprio qui, dopo aver fondato una societas con l'orafo Johann Fust stampò la Bibbia a 42 linee: la stampa del libro richiese circa 3 anni. Da questo momento cambiò radicalmente la concezione e la possibilità di poter possedere un libro. Immagine di Venezia La stampa, trovò rapida diffusione anche nella penisola italiana. In particolare a Venezia , dove a partire dal 1469 comparvero i primi stampatori italiani e portarono la città a produrre quasi la metà dei libri che venivano prodotti in tutta Italia.   https://it.wikipedia.org/wiki/Johannes_Gutenberg

Un glossario trilingue della scrittura artificiale

Qui di seguito si fornirà la descrizione di alcuni termini riguardanti la scrittura artificiale e la loro rispettiva traduzione dal termine italiano a quello inglese e francese: (N.B. Le descrizioni sono tratte dal dizionario  Treccani ) AMANUENSE : [dal lat.  amanuensis , tratto dalla locuz.  a  manu  servus  «schiavo che ha l’incarico di copiare a mano»] chi, prima della diffusione della stampa, copiava manoscritti per mestiere, a servizio di privati, o del pubblico, spesso in officine gestite da venditori di libri.         inglese : amanuensis , copyist ;         francese : copiste . STAMPANTE : unità di uscita che provvede alla stampa dei dati su carta.          inglese : printer ;         francese : imprimante . INCHIOSTRO : [lat.  encaustum , dal gr.  ἔγκαυστον : v.  encausto ]   miscela liquida o pastosa, di vario tipo e colore, usata per scrivere e per stampare.          inglese :  ink ;         francese :  encre . FOTOCOPIA : co

Le "industrie" delle emoticon

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Ormai le "faccine" (le emoticon ) fanno parte della quotidianità dei messaggi e delle mail che inviamo attraverso i numerosi programmi di messaggistica per esprimere rapidamente un'dea o uno stato d'animo. I colossi di questo nuovo linguaggio sono Apple, Google, Facebook e Twitter che insieme ad altre Unicode Consortium, un'organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di mantenere un sistema comune standard per la scrittura dei caratteri sui sistemi informatici. aziende fanno parte dell' Le emoticon vengono proposte da queste aziende ed ogni anno ne vengono approvate solo circa 60 - 70, questo perchè i tempi burocratici per rendere standard le emoji sono molto lunghi e perchè non si vogliono creare discriminazioni legate ad etnie o culture. Una volta che le emoticon vengono approvate, il consortium non le disegna direttamente ma fornisce delle linee guida agli sviluppatori che le produrranno sulla stessa riga delle precedenti. Storia delle

Le nuove tecnologie della scrittura artificiale

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La scrittura ha avuto un evoluzione gigantesca da quando Gutenberg, nella sua Magonza, inventò la stampa moderna a caratteri mobili. Nel corso dei secoli si è arrivati prima alla macchina da scrivere e poi ai personal computer, attraverso i quali con un semplice clic sulla tastiera si può cancellare un periodo senza che ne resti traccia, eliminare errori di battitura, concordanze di genere e numero velocizzando notevolmente il tempo di scrittura di un testo attraverso i sistemi di correzione ortografica. Oggi le tecnologie di scrittura che stanno prendendo piede sono quelle del natural language processing, dove  si cerca di far elaborare un testo di senso compiuto ad un software. E' stata creata un'app dal nome << Summly>> che riassume in 400 parole qualsiasi testo gli venga introdotto. Il natural language processing  è particolarmente utilizzato nel campo legale dove con questa tecnologia si analizzano e si scansionano pile di documenti mettendo in evidenz

I rischi della scrittura artificiale

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Nel settore della stampa industriale, i rischi a cui sono soggetti i lavoratori sono prevalentemente: esposizione al rumore , perchè nonostante la tecnologia negli ultimi anni stia cercando di risolvere tale problema, i lavoratori sono a contatto con macchine molto rumorose per tante ore della giornata.  Classificazione del rischio provocato da agenti chimici (fonte UNI) radiazioni ottiche artificiali (ROA) , che colpiscono l'occhio e la cute determinando ustioni o fotosensibilizzazione. impiego di agenti chimici , utilizzati per gli inchiostri e per i solventi di pulizia che contegono idrocarburi alifatici e detergenti vari, anche se il rischio in questo campo è piuttosto basso.  presenza di polveri di carta,  prodotte per sfregamento della carta sui rulli ad alta velocità e nelle fasi di taglio della carta. Sebbene queste polveri si fermino alle prime vie aeree quali naso e gola, l'esposizione prolungata a tali polveri può comportare infiammazione d